Con l’aumento del numero di incidenti informatici, diventa sempre più importante per le aziende dotarsi di un piano di Disaster Recovery. Quest’ultimo si concretizza in una funzionale e intelligente strategia che consente alle organizzazioni di ripristinare rapidamente i sistemi informatici e le applicazioni in caso di guasti o interruzioni impreviste. Andiamo a scoprire di più sul piano di ripristino in caso di emergenza e a capire come implementarlo e quali sono i benefici che ne derivano.
Una strategia da non sottovalutare
Entrando più nel dettaglio, la prima cosa da sapere è che il Disaster Recovery è una strategia che aiuta le aziende, i governi e altre organizzazioni a gestire e risolvere situazioni di crisi. Si tratta di un processo che include le varie procedure da seguire in caso di gravi problemi, come ad esempio incendi, terremoti, alluvioni o attacchi informatici. Il piano di recupero dal “disastro” e di ripristino di emergenza permette di riprendere le operazioni in breve tempo, assicurando che l’organizzazione continui a funzionare in maniera efficiente.
Il Disaster Recovery ha l’obiettivo di assicurare la resilienza e la sostenibilità delle organizzazioni in caso di incidenti o di disastri naturali. Inoltre, può essere utilizzato per ridurre al minimo i tempi di inattività e le possibili interruzioni del servizio, riducendo al contempo i costi associati alla gestione della crisi. Il Disaster Recovery mira anche a preservare la sicurezza dei dati e degli utenti, mantenendo elevati gli standard qualitativi della produttività.
Le fasi di un piano di Disaster Recovery
Un piano di Disaster Recovery prevede quattro fasi principali:
- pianificazione,
- preparazione,
- reattività,
- ripresa.
La prima fase consiste nel riconoscere i potenziali rischi e definire le procedure da seguire in caso di crisi. La seconda fase è quella della preparazione, durante la quale è necessario testare regolarmente il piano ed effettuare eventuali aggiornamenti. La terza fase riguarda la reattività: una volta che si verifica un disastro, l’organizzazione deve intervenire con tempestività per limitarne gli effetti sull’azienda stessa. L’ultima fase è quella della ripresa, durante la quale è necessario ripristinare tutti i sistemi e ricostruire i dati persi. Pertanto è necessario non solo creare il piano di Disaster Recovery ma anche insegnare ad ogni dipendente e collaboratore cosa deve fare e come deve comportarsi nel momento in cui si verifica la crisi.
Le tecnologie e gli strumenti utilizzati nel Disaster Recovery
Per gestire una situazione di emergenza possono essere utilizzate diverse tecnologie e strumenti studiati appositamente per garantire una rapida ripresa dai disastri. Tra queste tecnologie troviamo:
- Sistemi di backup basati su cloud, sui quali archiviare i dati.
- Soluzioni software utili per monitorare costantemente l’infrastruttura IT.
- Hardware capaci di garantire la continuità operativa.
- Sistemi di comunicazione istantanea per mantenere aggiornati i dipendenti.
- Sistemi di sorveglianza remota per monitorare l’ambiente informatico in tempo reale.
- Infrastrutture virtualizzate per semplificare la gestione delle risorse IT.
- Software specifici per gestire il recupero dell’infrastruttura IT in caso di emergenza.
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