Avere un buon piano di disaster recovery è di estrema importanza al giorno d’oggi, poiché permette di ripristinare i sistemi informatici e i dati della tua azienda in caso di un eventuale evento catastrofico. Ovviamente, in questo processo la tecnologia gioca un ruolo cruciale nel garantire l’efficacia e la rapidità di risposta a queste situazioni.
Infatti, l’evoluzione delle infrastrutture IT, l’avvento del cloud computing e l’integrazione di strumenti avanzati sono stati in grado di cambiare in modo radicale il modo in cui le organizzazioni pianificano e gestiscono le emergenze. In questo articolo andremo ad analizzare a fondo le diverse tecnologie che sono diventate fondamentali per la creazione di piani di disaster recovery efficaci ed efficienti.
Le tecnologie più utilizzate per un piano di disaster recovery efficace
Come anticipato in precedenza, oggi sono numerose le tecnologie impiegate per creare un ottimo piano di disaster recovery. Utilizzando tutte o solo alcune di queste nella propria pianificazione permette di ottenere risultati eccellenti nel ripristino dei sistemi e dei dati aziendali in caso di emergenza. Vediamo insieme quali sono gli strumenti più efficaci.
L’importanza della virtualizzazione dei dati
La virtualizzazione è una tecnologia fondamentale per la creazione di ambienti IT flessibili e facili da ripristinare. Grazie a questi sistemi, le aziende possono replicare intere infrastrutture IT senza dipendere strettamente dall’hardware fisico, poiché le componenti hardware rimangono disponibili in forma virtuale.
I benefici della virtualizzazione in un buon piano di disaster recovery sono numerosi e tra i più importanti sicuramente possiamo trovare:
- Astrazione dall’hardware: in questo modo, i dati possono essere trasferiti tra diversi server o data center senza preoccuparsi delle compatibilità hardware.
- Ripristino rapido: in caso di guasto di un server fisico, questa tecnologia permette di avviare rapidamente i dati e i programmi su altre macchine senza perdere informazioni o funzionalità.
- Replica continua: la virtualizzazione permette la replica continua dei dati, che rimangono disponibili in diversi ambienti di lavoro separati digitalmente.
Grazie a questa tecnologia è dunque possibile godere di numerosi benefici in caso di emergenza, poiché permettono di mettere in atto una serie di attività utili all’attuazione di un piano di disaster recovery efficace.
Il backup nel cloud, una soluzione efficace
La strategia di backup nel cloud è un’altra colonna portante del disaster recovery: i backup periodici nel cloud, infatti, forniscono una copia sicura dei dati, accessibile da remoto e protetta da eventi fisici locali, come ad esempio incendi o inondazioni, o altre emergenze.
Anche in questo caso, i benefici che questa soluzione offre sono numerosi. I più importanti sono sicuramente:
- Accessibilità globale: i dati di backup sono accessibili da qualsiasi posizione geografica, andando a facilitare il ripristino anche in caso di disastri su larga scala.
- Protezione avanzata: molte soluzioni cloud offrono funzionalità di crittografia, garantendo la protezione dei dati anche durante il processo di trasferimento e memorizzazione.
La cybersecurity e il disaster recovery
Con l’aumento degli attacchi informatici da parte degli hacker, la sicurezza informatica è diventata una priorità assoluta nel disaster recovery. Incidenti come attacchi hacker e violazioni dei dati richiedono dei piani di disater recovery specificamente focalizzati sulla cybersecurity. In questi casi, è utile sfruttare tecnologie di protezione avanzata come ad esempio:
- Backup immutabili: questi sistemi garantiscono che i backup non possano essere alterati o cancellati da malware, poiché questa copia non può essere modificata, cancellata oppure sovrascritta.
- Segmentazione della rete: questa strategia prevede la suddivisione della rete aziendale in segmenti più piccoli, isolati gli uni dagli altri. In questo modo si riduce la superficie di attacco, limitando la diffusione di malware all’interno dell’infrastruttura.
- Incident Response integrato: con “Incident Response” si indica una pratica volta a identificare, correggere e ripristinare un incidente di sicurezza. I piani di disaster recovery con una risposta rapida agli attacchi informatici sono molto utili per prevenire al massimo i danni.
Inoltre, non bisogna dimenticare l’importanza della collaborazione tra team IT e sicurezza: infatti, il disaster recovery non può essere isolato dalle pratiche di cybersecurity. È necessario che i team IT collaborino con quelli dedicati alla sicurezza per garantire che le soluzioni di ripristino siano resistenti anche agli attacchi più sofisticati.
Intelligenza Artificiale e machine learning
L’integrazione di intelligenza artificiale (AI) e machine learning nel piano di disaster recovery si rivela essere un avanzamento nella gestione delle emergenze. L’AI, infatti, è in grado di analizzare enormi quantità di dati in tempo reale in modo tale da rilevare anomalie o prevedere potenziali rischi, migliorando la reattività e la precisione del piano di disaster recovery. Le attività in cui l’AI si rivela più efficace sono molte e tra le più importanti troviamo:
- Rilevamento delle anomalie: gli algoritmi AI possono monitorare costantemente i sistemi per individuare attività sospette e attivare automaticamente i piani di ripristino.
- Previsione di guasti: utilizzando l’analisi predittiva, l’AI può avvertire in anticipo su possibili guasti dell’infrastruttura, consentendo di prevenire disastri prima che si verifichino.
Per un ottimo piano di disaster recovery, affidati agli esperti di Evoluzione Informatica
L’evoluzione della tecnologia ha reso il disaster recovery sempre più accessibile, efficiente e sicuro. Infatti, tutte le aziende che sfruttano il cloud, la virtualizzazione e le tecnologie di cybersecurity avanzate possono garantire una maggiore resilienza, andando a ridurre in modo significativo i tempi di fermo in caso di emergenza. Per questo motivo, tali strumenti si rivelano essere fondamentali in queste circostanze.
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